I rapporti tra genitori e figli sono stati da sempre per me oggetto d’interesse, fin dagli anni dell’università, per approdare poi alla formazione in psicologia scolastica, a cui seguirono anni di esperienze presso le Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile di San Donà di Piave e di Pescara. Tuttavia l’approccio terapeutico che mi ha permesso di ottenere i risultati migliori in termini di efficacia e di efficienza è risultato essere, anche in questo campo d’intervento, il modello del Centro di Terapia Strategica Breve.
Le difficoltà che riguardano l’infanzia e l’adolescenza, ovvero il periodo della crescita dei nostri ragazzi, molto spesso sono condivise dai genitori che nel tentativo di trovare una soluzione, possono diventare inconsapevolmente complici e rimanere invischiati nella situazione. Purtroppo una difficoltà, se ripetuta nel tempo, può diventare un problema vero e proprio. Fortunatamente in psicoterapia proprio i genitori possono diventare la leva utile per il cambiamento dei figli, grazie all’ausilio di tecniche e strategie adatte ad ogni singola problematica. È molto importante evitare di creare l’idea di malattia a quest’età, infatti la percezione dell’identità “sana” nei figli va tutelata, così come prima di ricorrere a diagnosi psichiatriche e psicofarmaci, fermiamoci a riflettere sulla presenza di eventuali problemi di comunicazione, di relazione, di gestione delle regole, di incoerenza tra i messaggi che arrivano dai genitori, che reiterati nel tempo possono aver prodotto il problema. Questo è quello che riscontro nella maggioranza delle famiglie con le quali mi trovo in contatto nella pratica clinica quotidiana. Ovviamente le cose spesso vengono aggravate dalla tensione emotiva che può accompagnare una situazione difficile: angoscia, paura, senso d’incapacità, sensi di colpa, paure per il futuro e così via.
Molto spesso, anche situazioni critiche, possono essere gestite e risolversi cambiando semplicemente alcuni atteggiamenti, regole, azioni e reazioni. Quando si vive nel “sistema-famiglia”, ogni elemento del sistema stesso può modificare gli altri elementi poiché ognuno è connesso agli altri e tutti sono influenzabili da tutti. Questa diventa una risorsa quando si “utilizzano” i genitori in modo consapevole, utile e funzionale con il fine ultimo di aiutare ad avviare un cambiamento che favorisca il benessere dei figli. Certo è che la psicoterapia intesa in tal modo ha bisogno di tutto l’impegno e la collaborazione dei genitori.
FIGLI DIFFICILI
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