Se il dubbio è sicuramente indice di una mente incline alla riflessione e all’utilizzo della logica, quando diventa un’angosciante e assillante presenza nella quotidianità, che invade delle giornate intere e talvolta sconfina nelle nottate, allora c’è qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe.
La caratteristica di questo disturbo è quella di innescare un malsano, controproducente ed estenuante lavoro mentale che conduce la persona alla continua ricerca di risposte e rassicurazioni al dubbio stesso nell’intento di metterlo a tacere. Talvolta le rassicurazioni vengono cercate in se stessi, talvolta vengono chieste a familiari o amici. Questo comportamento
aggiunge al bisogno di essere rassicurati sui propri dubbi una sorta di dipendenza nei confronti di chi si occupa di placarli per ristabilire
un’apparente serenità. Apparente perché chi vive questo problema sa bene che poco dura qualsiasi tentativo di sciogliere un dubbio patologico.
I dubbi possono concentrarsi sui più disparati contenuti: possono riferirsi al passato, al presente o al futuro; possono essere indirizzati verso se stessi, il partner o altre persone significative; coinvolgere la vita sentimentale o professionale e così via…
Possono essere dei dubbi su azioni compiute o meno, a partire dal noto: “Avrò spento il gas?”, “Avrò chiuso l’auto?”; a problemi di tipo amoroso che possono essere: “Sarà la persona giusta?”, “Sarà sincera o mi tradisce?” e molti altri. Sono domande che tutti si pongono qualche volta nella vita ma qui la differenza sta nella perseverante ricerca di risposte “vere”o “giuste”.
Quando al dubbio segue un comportamento che innesca una serie di controlli e ricontrolli per calmare l’ansia provocata dal dubbio stesso, allora ci troviamo di fronte ad un problema un po’ diverso, il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), che consiste in una serie di comportamenti ritualizzati legati perlopiù alla pulizia o alla purificazione se il dubbio ad esempio è quello di essere stati a contatto con sostanze infette; ai controlli se si pensa di non aver fatto qualcosa che andava fatto o viceversa di aver potuto compiere un’azione nel modo sbagliato.
La psicoterapia anche in questi casi possiede le tecniche e le strategie per condurre a ritrovare e ristabilire l’equilibrio nella persona afflitta dal tormento del dubbio, orientando in modo funzionale l’intelligenza, la capacità logica e razionale dell’individuo e le proprie energie in generale.
Il dubbio patologico
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