Siete spesso delusi dal comportamento degli altri? Pensate che le colpe siano sempre fuori dalle vostre responsabilità? Voi date molta fiducia ma gli altri sanno solo approfittarsene?
Vi rendete conto che c’è qualcosa che non va ma non vi è chiaro di che cosa si tratta?
Vi accorgete che nelle vostre relazioni le cose finiscono sempre per andare nello stesso modo e inizia a venirvi il dubbio che c’entrate in qualche modo anche voi?
Bene, in tal caso siete già ad un ottimo punto.
L’autoinganno disfunzionale, ovvero quello che decido di credere e ritenere vero al fine di semplificarmi la vita, per un numero considerevole di persone è ritenere di essere sempre nella ragione e che sono gli altri a commettere errori imperdonabili nei nostri confronti.
Questo modo di ragionare ci protegge dal prenderci delle responsabilità, ma nel contempo non ci permette di vedere i nostri piccoli limiti.
Perché disfunzionale? Perché non ci offre vie d’uscita, siamo prigionieri di noi stessi.
In pratica, il grosso limite è non riuscire a percepire il proprio piccolo limite. Ovvero, siamo molto lontani dalla possibilità di iniziare un processo di cambiamento.
In genere questa tipologia di persone arriva in terapia solo quando subentra una depressione secondaria, conseguente ai continui fallimenti e delusioni nelle relazioni con parenti, coniugi, figli, amici e colleghi.
Allora, per proteggerci da questo subdolo autoinganno, ogni tanto decidiamo di brindare ai nostri limiti, felici di poterli riconoscere e scegliendo di poterci migliorare attraverso un continuo processo di cambiamento.
“La colpa è sempre degli altri”… un nostro limite?
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