Spesso i problemi di natura psichica vengono considerati come malattie dalle quali è impossibile prendere le di- stanze, un fardello da portare sul groppone a vita. In realtà attraverso la psicoterapia si può cambiare. A tal proposito ho trovato molto interessante proporvi un articolo pubblicato su La Stampa il 23 settembre 2009: “La psicoterapia cambia il cervello”, di A. Rossi. L’articolo riporta una scoperta importante, evidenziata grazie all’utilizzo di tecniche di “neuroimaging”, come la risonanza magnetica funzionale, da cui risulta che la psicoterapia è in grado di modificare l’attivazione di aree specifiche cerebrali, permettendo all’individuo di gestire meglio le emozioni negative: dall’ansia alle paure. Si tratta di evidenze che nascono dalle scoperte del Premio Nobel Eric Kandel, famoso per aver dimostrato l’insorgere di alcune modificazioni sull’espressione dei geni. Un esempio può essere quello di un uomo che ha paura dei ragni, quella che tecnicamente viene chiamata aracnofobia. Mettendogli un ragno davanti, la fotografia del suo cervello mostra che una parte – l’area pre-frontale laterale destra – si attiva, stimolata dalla sua paura. Qualche tempo dopo lo stesso individuo non ha più alcuna reazione. Guarda un ragno, eppure reagisce in modo “normale”, come quello di chi non è assalito da impulsi di terrore. Il cervello è cambiato: la struttura neuronale si è modificata e tutto senza utilizzare alcun farmaco. Soltanto con la psicoterapia. A questo punto, potremmo affermare che la psicoterapia, oltre ad occuparsi della realtà e di come questa venga percepita, lavora silenziosa e invisibile sulle strutture neuronali che sottendono i comportamenti e le reazioni emotive.
La psicoterapia modifica mente e…cervello.
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