Le relazioni in genere, e in particolare quelle di coppia, per quanto ci possano sembrare complesse, nella maggior parte dei casi sono riconducibili a due forme di comunicazione: nel suo importante libro sulla pragmatica della comunicazione umana, Paul Watzlawick parla di comunicazione simmetrica e complementare. La comunicazione è lo strumento che abbiamo per esprimerci in una relazione.
Il tipo di comunicazione simmetrica è più semplice da individuare: immaginiamo la coppia che inizia con una piccola discussione e finisce col litigare animatamente! Entrambi i partner, in questo caso, vogliono avere ragione e di conseguenza affermare la superiorità della propria posizione su quella dell’altro: lo scontro è inevitabile…
La comunicazione complementare è meno evidente: si può trattare di relazioni sane, ovvero nelle quali ognuno ha dei ruoli ben definiti e non è presente la competizione. Ma si può anche trattare di relazioni patologiche, basate sulla dipendenza e sulla mancanza di autonomia. Generalmente questo accade quando uno dei due partner presenta un problema, ad esempio di ansia oppure di depressione, e il partner diventa come una stampella di sostegno, la medicina dell’altro. Purtroppo non si possono risolvere degli invalidanti problemi con la sola forza dell’amore, perché senza le necessarie competenze terapeutiche è facile rimanere incastrati nei sensi di colpa e nel ripetuto tentativo di salvare l’altro, che se protratti nel tempo possono minare la coppia stessa.
In entrambe queste forme di comunicazione, si può imparare quello che non è spontaneo, cambiando quelle che sono le regole del gioco in cui la coppia è bloccata attraverso l’utilizzo della figura dello psicologo che si pone al di sopra delle parti e che aiuta a gestire i problemi dei partner.
Nelle relazioni così come nel ballo di coppia è importante che ognuno sappia “stare sulle proprie gambe”, ovvero sappia trovare il proprio equilibrio, per imparare così a ballare vicini, condividendo un’asse comune all’interno della coppia, dove nessuno pesa sull’altro, affinché si possano eseguire molti passi in sincronia ed in sintonia, portando il tempo all’unisono, diventando un corpo solo con quattro gambe!
La Relazione : “Danzare nella Coppia”
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